A vent’anni dalla scomparsa di Marco Rivetti, Presidente del Gruppo GFT, il Castello di Rivoli dedica una giornata di studio al tema Arte e Impresa. Giovedì 7 luglio ore 15.

 

Intervengono: la direttrice del Castello di Rivoli e della Gam Carolyn Christov Bakargiev, il critico d’arte Germano Celant, Michelangelo Pistoletto, lo storico dell’industria Giuseppe Berta, Anna Martina, responsabile della comunicazione del Gruppo GFT, Carlo Rivetti e tanti altri testimoni.

Imprenditore visionario, capace di coniugare innovazione e creatività, azienda e cultura, Marco Rivetti integra negli anni ‘80 l’arte contemporanea e la cultura nella comunicazione d’impresa, con una scelta innovatrice, decisamente all’avanguardia.

Industriale colto e sensibile, Rivetti è presidente del Castello di Rivoli dal 1988 al 1993, sostenendo, con il coinvolgimento diretto del Gruppo GFT, lo sviluppo del primo polo dell’Arte Contemporanea italiano.

Rivetti, nel suo discorso di insediamento a Rivoli, sottolinea come “la storia della nostra azienda appare fittamente intrecciata alla storia del suo rapporto con un settore consistente della creatività contemporanea, i settori dei design e dello stilismo. L’attenzione verso la ricerca espressiva dell’arte contemporanea non rappresenta dunque per il GFT, semplicemente una sponsorizzazione o una tendenza al mecenatismo culturale. Costituisce invece parte integrante di uno sforzo di sintonia e di interazione con il gusto contemporaneo e con la sua evoluzione, dal quale devono trarre stimolo anche l’innovazione e la creatività di tipo industriale”.

Una visione di assoluta modernità che dimostra come Rivetti veda nel Castello di Rivoli uno spazio di collegamento e interscambio tra arte contemporanea  e sperimentazione di nuovi linguaggi. Marco Rivetti opera del resto in un’azienda cui si deve, già nel dopoguerra, una vera rivoluzione nel modo di vestire degli italiani. Un successo che porterà il GFT degli anni ‘80 a essere quello che oggi definiremmo un gruppo glocal: 35 società controllate (di cui 20 all’estero), 18 fabbriche, 8.000 addetti, 8 miliardi di capi prodotti, punti vendita in 70 paesi.

Nell’evoluzione del gruppo, Marco Rivetti innova stabilendo la collaborazione con i grandi stilisti, contribuendo a farne ambasciatori dello stile italiano nel mondo. Il potenziale creativo dell’alta moda dialoga con gusti e tendenze di massa, grazie all’incontro tra il GFT di Marco Rivetti e stilisti come Armani, Valentino, Chiara Boni, Massimo Osti, i francesi Emanuel Ungaro, Claude Montana, Louis Feraud, Christian Dior, l’americano Joseph Abboud, Rivetti apre alle loro collezioni un mercato internazionale che arriva per la prima volta fino in Cina.

Proprio a metà degli anni ‘80 Rivetti caratterizza l’intera comunicazione corporate del GFT organizzando con artisti come Claes Oldenburg, Frank O. Gehry, Coosje Van Bruggen la spettacolare performance veneziana sul Canal Grande “Il corso del coltello”.

Sono gli anni in cui commissiona all’architetto Aldo Rossi Casa Aurora, la nuova sede del GFT, come operazione di riqualificazione urbanistica di un’area della periferia di Torino. Rivetti fa collocare nell’edificio opere d’arte contemporanea, tra cui la “Figura che guarda nel pozzo” di Michelangelo Pistoletto, tracciando un ponte ideale tra azienda e museo. Sempre in quegli anni, inizia a collezionare privatamente opere d’arte creando, insieme alla sorella e ai cugini, il Fondo Rivetti per l’arte.

 

Clicca qui per scaricare il comunicato stampa ufficiale

 

Giovedì 7 luglio 2016, ore 14.30 – 19.30

Sala Convegni, Manica Lunga

Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea

Apertura Museo dalle ore 10.00 alle 21.00

 

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